bdsm
La ruota magica
di slavesToLove
04.03.2019 |
1.445 |
5
"Ma mi fa accompagnare nell'altra stanza, dove mi aspetta il pezzo forte del pomeriggio..."
Alzo la testa con fatica. Mi tirano le corde che scendono dal soffitto, attaccate al mio collare ed al gancio che ho nel buco del mio lato B. Le manette mi bloccano polsi e caviglie, mentre mi trovo in piedi, piegata a 90 su un cavalletto. Il Master fa un passo verso di me e mi libera il viso da un ciuffo ribelle dei miei capelli, così che io abbia modo di osservarmi nello specchio che ho innanzi. Mi fa notare che in un altro specchio che ho a lato ho la visione completa di me stessa, e anzi, noto anche lui, con la sua figura slanciata… è affascinante come sta lì, dritto, alto, capelli corti e bianchi, vestito in jeans, una cintura con la fibbia larga e una camicia scura, maniche arrotolate che lasciano intravedere i muscoli del suo avambraccio.
Non riesco a togliere lo sguardo dalla mia immagine nello specchio, ed è stata una mia scelta di volermi vedere, ho potuto solo decidere se essere bendata o potermi guardare… anche se la scena mi provoca un pizzico di vergogna. Mi sento così…piccola, a disposizione di questo sconosciuto, completamente nuda, tranne scarpe con i tacchi e body nero, slacciato sotto... e nel mentre che mi passa in testa il pensiero che sono davvero pazza, contemporaneamente mi sale una fortissima eccitazione.
Sono stata portata nel Dungeon da un altro Master, anche lui un uomo che sa farsi notare, molto placato, distaccato, che mi parla sempre a voce bassa, sa impartirmi istruzioni precise e brevi, senza confidenze inutili, e essendo avanti con l'età mi fa sentire ancor più inferiore a lui.
Appena arrivati sul posto e liberati dagli indumenti quotidiani, che celavano il nostro abbigliamento fetish e il nostro vero essere, sono stata accolta dalla schiava del Master. Una bella donna, alta, mora, con seni più che prosperosi. Dopo che il Master mi ha ammanettato, mani e piedi legati insieme, lei, accarezzandomi da dietro mi ha impartito le regole. Non si parla senza essere interpellati, si risponde ad ogni domanda aggiungendo la parola signore o master, e ogni volta che mi viene fatto qualcosa, devo ringraziare. Finite le istruzioni, il Master si è avvicinato e ha concluso 'E sai che se non rispetti le regole, cosa ti succede...'
Ed ora mi trovo qua, mi aveva inserito il gancio nel culo, mi ha fatto urlare dal dolore quando me l'ha spinto dentro senza esitazione con un colpo secco. Tira la corda che lega il gancio al soffitto, e allevia o intensifica la mia sofferenza a suo piacimento con una rotella attaccata alla parete. E vedo che trova piacere nei miei gemiti di dolore, nelle urla che mi strappa ogni tanto. Immagino il mio sedere, completamente a sua disposizione, offerto al suo potere, poi la sua frusta e il suo paddle. Non esita ad usarle, uno dopo l'altro, anzi, mi fa contare i colpi di paddle. Ringrazio, come è giusto che debba fare, e finisce con un colpo secco e forte (che poi lascia il segno per il giorno dopo).
Ad ogni colpo di frusta, ad ogni suo ordine, ad ogni dolore che un movimento mi provoca, sento salire l'eccitazione. Non mi è permesso godere. Mi accarezza, mi masturba, mi infila un dildo, mi fa scopare con uno strapon e mi fa toccare col magic della sua schiava... ma mi è proibito raggiungere l'orgasmo. E quando non ce la faccio più, e i miei umori, colando sul suo braccio mi tradiscono, si toglie bruscamente, si mette davanti a me, tira fuori il suo cazzo e me lo ficca in bocca, fino alla gola.
Quando mi fa alzare e mi slega, sento tremare le gambe. Ma mi fa accompagnare nell'altra stanza, dove mi aspetta il pezzo forte del pomeriggio. L'avevo chiesto io, in anticipo, di voler essere appesa sulla ruota, ma quello che ha in mente lui va oltre ogni mia immaginazione. Mi infila... non lo so... sarà un grosso dildo, mi sento dilatare, dolore e piacere che si mescolano, e mentre ordina alla sua schiava di tenerlo a posto, mi lega la vita, le mani a croce e le gambe divaricate. Quando gira la ruota, ed io mi trovo con la testa in giù, è la forza di gravità che tiene il dildo gigante al suo posto.
Chiudo gli occhi e mi abbandono del tutto. Non posso, non voglio parlare, sento i sensi alterarsi, non esiste più nulla, solo io, il qua e l'adesso. Il mondo intorno potrebbe esplodere, il mio corpo non mi appartiene più, cado in una specie di trance... ed è in questo momento che arriva il più bello. Non so chi, non so come, non so con che modalità, ma sento la figa fradicia toccata da un magic che me lo avvolge del tutto e quasi istantaneamente godo. Una, due, tre, mille volte... recupero la forza di volontà, voglio resistere alle ondate di piacere perché non ce la faccio più, gli orgasmi diventano un tutt'uno, tutte le inibizioni mi lasciano, urlo dal piacere e mi sento pregare al Master di smettere e farmi scendere dalla ruota.
Quando finalmente mi gira, mi slega e mi fa scendere, mi sento esausta, ma soddisfatta, appagata e felice. Ora posso rendermi disponibile per essere scopata a dovere dal Master che mi ha accompagnata...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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